IL MOSTRO DI FRANKENSTEIN

Il mostro di Frankenstein (o la creatura) è un personaggio immaginario ideato dalla scrittrice Mary Shelley nel romanzo Frankenstein o il moderno Prometeo del 1818. Il personaggio, oltre che nel romanzo d'esordio, è comparso come protagonista o comprimario in molteplici opere derivate come lungometraggi cinematografici, serie televisive, fumetti e narrativa di genere. Unendo insieme parti scelte di cadaveri prese da cimiteri, obitori e mattatoi. Volutamente lo scienziato non svela il meccanismo che gli ha permesso di ricreare la vita dalla morte, per evitare che qualcun altro ripeta l'esperimento. È alto più di due metri e fisicamente deforme, ha una forza sovrumana, resiste al freddo intenso e sopravvive con un'alimentazione minima. A Ingolstadt in Germania, il mostro fugge dal suo creatore (che lo aborriva). Per un anno rimane nascosto in un tugurio ed impara ad esprimersi in lingua umana ascoltando i dialoghi di una famiglia che aiutava di nascosto, di notte, ad esempio portando loro legna da ardere, per poi decidere di mostrarsi fisicamente e venire cacciato via per il suo aspetto orrendo. La creatura viaggiando a piedi arriva a Ginevra, in Svizzera, e la sua prima vittima è il fratello minore di Victor, William, anche se accidentalmente (il bambino minaccia di farlo incarcerare, il mostro lo afferra per la gola per tacitarlo e inavvertitamente lo strozza). Del delitto viene ingiustamente incolpata e portata a morte per impiccagione la giovane Justine Moritz (domestica dei Frankenstein) anche a causa di una falsa prova che il mostro mette per farla soffrire quando ha capito che la donna non lo apprezzerà mai. La creatura confessa l'omicidio a Victor e pretende per sé una compagna. In un primo momento il dottore acconsente, sentendosi responsabile delle tribolazioni del mostro, ma poi la distrugge prima di darle vita, terrorizzato all'idea che possa diventare anch'essa malvagia, o che abbandoni il mostro, oppure che i due possano procreare e avere figli che sterminino la razza umana. La vendetta del mostro non si farà attendere: in seguito, Victor viene accusato dell'omicidio dell'amico Henry Clerval (in realtà seconda vittima del mostro). Scagionato perché un testimone descrive il mostro, sposa sua cugina Elizabeth Lavenza, che sarà uccisa dal mostro proprio la notte delle nozze. Victor Frankenstein decide di affrontare il mostro e giustiziarlo. In un viaggio al Polo nord, muore senza riuscire a portare a termine il suo intento. Il mostro, affranto per la perdita del suo creatore, come panacea del suo dolore, si suicida bruciandosi, in modo che non rimangano resti da cui qualcuno possa capire come creare un altro essere come lui.